lunedì 18 giugno 2012

I germogli... questi "quasi" sconosciuti

Ieri sera ho avuto il piacere di cenare presso il ristorante Le Vigne, in via Botero 7 a Torino. Il locale attira per l'atmosfera che lo pervade ed il piccolo cortile contornato da un profumatissimo gelsomino. Il rosso predomina nella sala principale a botte, e la cortesia dei proprietari non tarda a farsi scoprire.
Ho ordinato un filetto di fassone all'aceto balsamico, accompagnato da un'insolita (nonostante di cose insolite io ne abbia viste e assaggiate in giro per il mondo) insalatina di... Germogli.
Era un tris di germogli - porro, bietole, cavolo - bellissimo da vedere, un sapore intenso e consistenza crocantella... Il tutto semplicemente condito con olio e sale.



E inutile dirvi che ora il mio scopo principale sarà riuscire a riprodurli in casa, e gustarmi di nuovo questa deliziosa e bellissima insalata!
Vi terrò aggiornati ;)

martedì 21 febbraio 2012

Torta salata patate, porri e pancetta


Ingredienti:

  • 1 rotolo pasta brisée
  • 2 porri
  • 600 gr circa di patate
  • 1 confezione di pancetta affumicata (in alternativa 100 gr di speck tagliato a cubetti)
  • 1 confezione di panna liquida da cucina
  • 3 uova
  • 30 gr di Parmigiano Reggiano grattuggiato
  • burro
  • sale q.b
  • pepe q.b.

Preparazione:

Accendete il forno a 180°C.

Pelate le patate e tagliatele a rondelle sottili.
In un padella fate sciogliere una noce di burro, e fateci stufare le patate per una decina di minuti aggiungendo di tanto in tanto un goccio di acqua calda.

Nel frattempo, mondate i porri e tagliateli a rondelle sottili.

In una padella fate sciogliere una noce di burro, fate rosolare i cubetti di pancetta ed aggiungere i porri a rondelle. Fateli appassire per 5 minuti, dopodiché uniteli alle patate ed ultimate la cottura per altri 5 minuti. Aggiustare di sale e di pepe.
E' importante che il risultato sia asciutto, per evitare che la torta risulti troppo umida una volta terminata la cottura.

Lasciate intiepidire.

A parte sbattete le uova, aggiungete la panna, il parmigiano e sbattete il composto ottenuto. Aggiustate di sale e di pepe.

Adagiate su una tortiera la pasta brisée con la carta da forno in cui è arrotolata.
Bucherellate il fondo della pasta brisée con una forchetta.

Ponete il composto di patate, porri e pancetta sul fondo della tortiera, e coprite con le uova e panna sbattute.

Rigirate i bordi della pasta verso l'interno, ed infornate per 25-30 minuti.
La torta sarà pronta quando avrà raggiunto un bel colore dorato.

Servite tiepida, magari con un bel contorno di radicchio trevigiano in insalata!


martedì 14 febbraio 2012

Cibi strani dal mondo


Ieri sera al "Hot in a Pot" qui ad Hong Kong ho mangiato l'HOT POT... La versione cinese della nostra bourguignonne, che prevede un tavolo_una piastra ad induzione al centro_un pentolone pieno di brodo/aglio tritato/erba cipollina/tofu_i commensali intorno muniti di schiumarola e bacchette.


In questo pentolone tuffi a bollire varie portate crude, dalla semplice lattuga, alla carne di maiale, ai funghetti, alle pannocchie... Fino ad arrivare ai testicoli di pollo (e fino a quel momento non mi ero posta mai la domanda.ma i polli li hanno? no perchè ad un gatto alzi la coda e li vedi... ma ad un pollo??)



ed alla TRIPPA NERA, che sembrava più la lingua rasposa di un gatto che la nostra bianca bella e buona trippa con fagioli.
Buono più o meno. Consistenza gnecca, gusto inesistente e poco invitante alla vista. Di sicuro effetto per una borsetta o un bel decoltée! :)



giovedì 9 febbraio 2012

Risotto al Radicchio trevigiano ed Asiago




Ingredienti per 2 persone:


Preparazione:

Il radicchio:
Mondate il radicchio e tagliatelo a striscioline.
Tagliate l'Asiago a cubetti piccoli.
Preparate il brodo vegetale e tenetelo a disposizione su una fiamma al minimo.
Fate sciogliere in una casseruola 15gr di burro circa e far soffriggere un cucchiaio circa di scalogno tritato a mirepoix. Subito dopo aggiungere il radicchio, sfumare con parte del vino bianco.
Portare a cottura e mantenere in caldo.

Il risotto:
Fate tostare per un paio di minuti il riso in casseruola con circa 10gr di burro e un cucchiaio di scalogno.
A tostatura avvenuta cominciate a bagnare con il brodo bollente, portate quindi a cottura mescolando di tanto in tanto ed aggiungendo il brodo quando il riso si asciuga.
E' importante non esagerare con il brodo perchè si rischia di bollire il riso.
A cottura quasi ultimata aggiungere il radicchio cotto e tenuto in caldo in caldo.
A cottura ultimata regolate di sale e mantecate il riso con il formaggio Asiago ed il Parmigiano grattuggiato.

Servire caldo e sufficientemente umido da evitare che il riso si asciughi prima di essere mangiato.

Consigli:
Se vi piacciono i sapori delicati scegliete un Asiago dolce, se invece preferite i sapori più peccanti utilizzate l'Asiago stagionato.

Note:
La tostatura del riso è fondamentale per evitare un'eccessiva fuoriuscita di amido dai chicchi di riso. Oltre a contare 2 minuti di tostatura, si può toccare con le dita i chicchi di riso, quando saranno bollenti il riso sarà tostato al punto giusto.



martedì 7 febbraio 2012

Come si diventa cake designer?

Riporto un bel articolo tratto da Cake Design Italia:


COME SI DIVENTA CAKE DESIGNER?
Scritto da Simona Tomei

(il cup cake natalizio in foto è il risultato del corso di decorazione e cupcake a cui ho partecipato presso l'Accademia Foodlab ^_^)


Ecco la domanda più gettonata tra gli aspiranti professionisti del settore.
La ragione è semplice: il cake designer non ha una collocazione professionale precisa in Italia, poiché non esiste un attestato, un diploma o un riconoscimento ufficiale che si possa incorniciare ed appendere al muro, come invece succede per tanti altri mestieri.
Fondamentalmente dipende dall'esperienza, da una parte, e dalla propria capacità imprenditoriale dall'altra.

Il lavoro del cake design è legato al settore della pasticceria, su questo non c'è dubbio. Eppure non basta. Sono infatti necessarie anche altre abilità, che spesso provengono da arti diverse, come l'ingegneria, la grafica, l'illustrazione, la pittura, l'architettura... fuse per bene con la conoscenza di tecniche dolciarie e con una grande manualità.
Gli ambiti di lavoro sono svariati: hotel, pasticcerie, gelaterie, ristoranti, società di catering, ma si può anche essere lavoratori autonomi.

E allora partiamo dal principio: chi è il cake designer.
Il cake designer è un creativo, prima di tutto: sviluppa un'idea e rende possibile la sua realizzazione.
E' un perfetto conoscitore delle tecniche di manipolazione dei diversi ingredienti come la pasta di zucchero, la ghiaccia, la gum paste, che sono indispensabili per realizzare i vari elementi in 2d e 3d che comporranno il lavoro.
Sa utilizzare alcuni attrezzi specifici, i coloranti alimentari, ed ha la manualità per creare da zero ogni piccolo particolare che andrà a comporre il lavoro finale.
Ma il cake designer è anche un professionista che, dopo un confronto con il cliente (o committente, in certi casi) ed un'attenta analisi della richiesta, propone e poi realizza un prodotto personalizzato.
Scrivo “prodotto” e non “dolce” perché ci sono tante varianti: può essere una wedding-cake quanto una mini-torta segnaposto, possono essere confetti decorati o cupcake, e può essere ancora tanto altro, dipende dall'estro e dalla necessità.
La parola chiave è infatti “design”, e il design è progettazione.
La progettazione parte da un'idea (forma, altezza, materiali, tema portante) e passa poi alla sua realizzazione pratica, che è un insieme di gusto ed estetica.
Sfornare biscotti a forma di cuore non è cake design, ma se dopo li si ricopre con la ghiaccia, vi si disegnano sopra forme e caratteri, vi si appongono piccoli elementi decorativi in pasta di zucchero... allora questo può definirsi un prodotto decorato.

Una torta decorata deve essere per forza tutta commestibile?
In linea di massima sì, ma il punto non è questo.
Per il cake designer è un vanto consegnare un lavoro completamente edibile, e per chi lo acquista è una garanzia sapere che grandi e piccini non dovranno scartare o stare attenti a cosa stanno per mangiare.
Alcuni lavori particolarmente complessi poggiano su delle basi, o hanno dei supporti, e ci saranno sicuramente alcuni elementi realizzati, ad esempio, con la pasta di cereali piuttosto che con il pan di spagna, quindi non ugualmente saporiti, ma la cosa importante è che si usino “ingredienti” commestibili per realizzare le decorazioni o materiali specificamente pensati per stare a contatto con il cibo, o lavorati e ricoperti in modo che non lo tocchino affatto.

Quali sono i requisiti richiesti per fare questo lavoro?
Il cake designer può ricoprire un ruolo generico, oppure specializzarsi in un particolare tipo di decorazione, come le torte nuziali o di compleanno.
La conoscenza delle tecniche dolciarie è alla base, perché bisogna conoscere bene la differenza tra un certo tipo di farcitura ed un altro, l'accostamento dei sapori, la consistenza della base su cui si andrà poi a lavorare, i piccoli grandi “trucchi” del mestiere per evitare che qualcosa sia bella, ma poi immangiabile perché troppo secca o troppo dolce, o che l'intera struttura imploda a causa del peso delle decorazioni.
Si devono poi conoscere a menadito le regolamentazioni base legate alla manipolazione e produzione del cibo, saper riconoscere la differenza tra prodotti da decorazione e prodotti edibili, saper scegliere i fornitori e valutare la qualità ed il costo dei materiali che si andranno ad utilizzare.

In Italia e all'Estero è possibile trovare diversi laboratori e corsi, tenuti da professionisti ed esperti del settore, per avere una buona formazione e mettersi alla prova. Possono essere di poche ore o di diversi giorni.
Alcuni rilasciano attestati di frequenza, altri solo materiali da poter portare a casa per continuare ad esercitarsi.
Lo scopo di questi corsi è imparare, stabilire contatti e migliorare la propria tecnica fino a trovare un personalissimo stile.

Quindi se sono bravo e conosco le basi sono un cake designer?
Tecnicamente parlando, sì.
Ma sei un professista? No.
Devi avere un tuo laboratorio, o collaborare con qualcuno che lo abbia e che ti permetta di essere in un ambiente idoneo (soprattutto dal punto di vista delle norme igieniche) per fare le tue decorazioni. Lavorare in casa ad esempio è proibito e pericoloso, e se decidi di vendere le tue torte devi sapere alcune cose che solo il lavoro sul campo o dei corsi specifici possono farti apprendere.
Se hai esperienza, un posto dove lavorare e fare pratica, e se sai fare cose che piacciono, puoi definirti un cake designer anche dal punto di vista professionale.
Saranno poi il tempo, la tua capacità di farti conoscere ed il giudizio degli altri, a decretare se sei un bravo cake designer.

domenica 5 febbraio 2012

I Grissini Sopraffini


In questo post vi voglio segnalare un prodotto dell'eccellenza artigiana piemontese: i Grissini Sopraffini.

Per chi non li conoscesse sono grissini stirati a mano sottilissimi e leggermente conditi con olio d’oliva...
La coda è sempre presente in negozio per comprare questo prodotto squisito (il panificio produce anche pasta dura e pani tipici della produzione piemontese, come le biove e gli stirotti) ed il clima tipicamente torinese che vi si respira il sabato mattina quando generalmente li vado ad aquistare, rendono questi grissini una prelibatezza che ormai in casa non può più mancare!

Dove trovarli:
panificio Guala Eccelso di Piazza Statuto 13 - Torino


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sabato 28 gennaio 2012

La Pastiera Piemontese


La nostra amica Sara ha partecipato oggi alla gara di torte organizzata da Eataly, ed ha presentato questa Pastiera Piemontese che è stata assaggiata e giudicata da una giuria di esperti composta da:

Luca Montersino - pasticceria Golosi di Salute - Alba (Cn)
Anna Vicina, ristorante Casa Vicina - GuidoperEataly, Eataly Torino
Marco Avidano - pasticceria Avidano, Chieri (To)
Ugo Alciati - Guido Ristorante, Pollenzo (Cn)
Fabio Ciriaci - pasticceria Golosi di Salute - Alba (Cn)

Sara mi ha gentilmente inviato la ricetta e la foto della torta, e mi fa molto piacere pubblicarla... Aspettando di assaggiarla!

***

Ingredienti:

  • 200 g di riso roma

  • 700 g di latte

  • 4, 3 cucchiai di zucchero

  • 2 cucchiai di liquore all'amaretto

  • 250 g. di ricotta
  • 100 di amaretti

  • 100 di zucchero
  • 2 uova (albumi a neve a piacere)

  • pesche sciroppate (possibilmente di quelle fatte in casa)

Per la pasta frolla:

  • 300 g. di farina bianca

  • 140 di burro

  • 100 di zucchero

  • 1 uovo (2 se molto piccoli)

  • vanillina
  • 50 g. di crema di cioccolato (tipo Nutella)

  • vanillina

Preparazione:

Far bollire 200 g di riso roma con 700 g di latte 4, 3 cucchiai di zucchero e 2 cucchiai di liquore all'amaretto. Deve cuocere fino a che il riso non ha assorbito tutto il latte, a quel punto far raffreddare.
Nell'attesa preparare la pasta frolla: 300 g. di farina bianca, 140 di burro, 100 di zucchero, 1 uovo (2 se molto piccoli), vanillina, 50 g. di crema di cioccolato tipo Nutella per capirci!. impastare bene e fare riposare mezzoretta.
Appena il riso sarà freddo, mescolarlo con una 250 g. di ricotta, 100 di amaretti, 100 di zucchero e 2 uova (albumi a neve a piacere...pare che se la si mangia il giorno dopo sia meglio non montarli).
Montare la torta stendendo la frolla non troppo alta, mettere la crema di riso e ricotta e farvi affondare dentro delle mezze pesche sciroppate (possibilmente di quelle fatte in casa) in modo che spariscano nell'impasto.
Coprire con delle strisce di frolla o creare un motivo ritagliandola nei formati preferiti.
Cuocere in forno già caldo a 180 per 1 ora circa. Deve diventare dorata ma non troppo "abbronzata" e soprattutto non deve seccare. Ognuno conosce il proprio forno...


Note: Se per caso avanza del ripieno (può capitare) si possono fare delle palline da passare in pangrattato+zucchero+buccia di limone grattugiata e friggere o cuocere in forno. Se il ripieno fosse troppo molle per fare le palline, aggiungere un pochino di amido di mais.

venerdì 27 gennaio 2012

Aperitivo TANTAROBA - domenica 29 gennaio

Voglio segnalarvi questo aperitivo, organizzato da "Le acciughe al verde" che si terrà domenica 29 Gennaio alle ore 19 presso il locale Zero Bar di Torino.
C'è tanta e soprattutto tanto buona roba da mangiare! Tra le Acciughe ovvero i cuochi segnalo la Rò... Tanto brava e molto appassionata che nel tempo libero rende reale un sogno, quello di cucinare!


Per info:

www.leacciughealverde.it

https://www.facebook.com/#!/AcciugheAlVerde

ZERO BAR
Via Vanchiglia 0, ang Piazza Vittorio,
10100 Torino

011 578 7247




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giovedì 26 gennaio 2012

Chi non beve in compagnia....

Lo SPRITZ


Da veneta di origini ed ormai acquisita per amore, voglio promuovere e divulgare la "ricetta" segreta dello SPRITZ.

Di origine austroungarica, si narra che questa bevanda nacque e venne diffusa - pare - dai soldati della Serenissima che per rendere più leggeri i vini veneti, lo allungavano spruzzandolo con il seltz (spritzen significa spruzzare in tedesco, da qui spritz).

Per farlo come si deve bisogna procurarsi:
  • 1/3 di buon Prosecco di Valdobbiadene D.O.C. ( o un Prosecco trevigiano D.O.C.),
  • 1/3 di Aperol
  • 1/3 di acqua minerale gassata, o seltz ( si può usare anche l'acqua tonica).
Il tutto supportato da qualche cubetto di ghiaccio e una fettina di arancia.

Buon aperitivo!




domenica 22 gennaio 2012

Il Buon Mangiare

Osteria Dalla Gigia
Via Barberia 20 - Treviso (TV)



In via Barberia, in pieno centro storico a Treviso, c'è la Gigia.
Il locale stretto e lo spazio è angusto, ma l'atmosfera è davvero accogliente (e sono esilaranti i proverbi veneti scritti sui muri del locale).




Per una torinese come me è un gran stupore scoprire una locanda come questa, che a primo sguardo sembra esser di gran moda nel centro di Treviso... ma più che moda si parla di tradizione, perchè tutti la conoscono e tutti non possono non fermarsi a mangiare una mozza caldissima e bersi uno spritzino.
Già, perchè chi si imbatte nella Gigia non può non assaggiare le mozzarelle in carrozza, farcite, con o senza (acciuga ovviamente), oppure i tramezzini... Il tutto accompagnato da mini spritz metà Aperol e metà Prosecco (di Treviso) serviti in piccoli flute.
Le piccole dimensioni di questi prelibati bocconcini fan si che uno tiri l'altro, tra una chiacchiera, una risata con gli amici, tutti fuori per strada, e la cordialità dei proprietari.
Da provare assolutamente se capitate da quelle parti!





mercoledì 11 gennaio 2012

FeisFood nasce da una grande passione per la cucina, la voglia di sperimentare e di migliorare.
FeisFood è anche unione del buono e del bello, quindi alle ricette 100% collaudate e ben riuscite unisce anche la presentazione con un occhio al food design.

Sulla sinistra trovare le ricette suddivise per portata e i calendari delle verdura e della frutta di stagione.. E' solo l'inizio!

Siate i benvenuti!

Sara

Cavolini di Bruxelles


Ingredienti:

  • 1 confezione di Cavolini di Bruxelles
  • 1 confezione di pancetta affumicata a dadini
  • 1 limone
  • olio extravergine di oliva
  • sale qb

Preparazione:

Mondare i cavolini rimuovendo le foglie esterne più scure, eliminare quasi tutto il gambo e tagliarli a metà.

Far sbollentare i cavolini in acqua salata bollente per due minuti, quindi scolarli.

In una padella mettere dell'olio extravergine di oliva, e far rosolare a fuoco allegro la pancetta affumicata per qualche minuto.

Aggiungere i cavolini sbollentati e farli saltare in padella a fuoco allegro.

Aggiungere a metà cottura la buccia grattata di circa mezzo limone, e spremerneanche il succo.

Ultimare la cottura aggiustando di sale e servire ben caldo.

Note:

Questa ricetta è perfetta se ci piacciono i cavolini, ma odiamo la loro consistenza una volta bolliti....

La loro consistenza a fine cottura deve rimanere quasi croccante, ed il colore dei cavolini deve essere dorato.

La nota del limone renderà il contorno fresco e la pancetta darà quel sapore deciso in più.

Ho preparato questa ricetta come contorno ad un polpettone per la Vigilia di Natale.

Filetto al pepe verde


Ingredienti:

  • Brandy 1 bicchierino (in alternativa il Porto rosso va bene, se di Calem ancora meglio!)

  • Burro 1 grossa noce

  • Carne bovina filetto di manzo a fette

  • Panna 150 ml

  • Pepe verde in grani in salamoia 2 cucchiai

  • Sale q.b.

  • Senape classica 2 cucchiai

Preparazione:

Schiacciare con il pestacarne o un bicchiere un cucchiaio di grani di pepe verde sgocciolati dalla salamoia e farli aderire premendoli sulla superficie delle fette di carne (se si vuole ottenere un gusto meno forte, usare il pepe intero non pestato).

Sciogliere una noce di burro in una padella e fare rosolare i filetti a fuoco vivace per un paio di minuti per lato, dopodiché togliergli e conservarli al caldo.

Unire al il sughetto rimasto nella padella il brandy (o il Porto), e unire la senape.

Versare poi nella pentola la panna fresca, il resto del pepe verde, il sale e fate addensare leggermente il tutto a fuoco moderato.

Mettere di nuovo i filetti qualche secondo in padella per farli insaporire con il sughetto.

Note:

La carne in padella deve rosolare producendo un "suono" simile alla pioggia battente: se "piove" la carne sta cuocendo bene. Al termine si avrà una superficie ben tostata, una specie di crosticina che manterrà tenero il filetto all'interno.

Browines al cioccolato



Ingredienti:

  • burro 175 gr
  • 2 uova
  • zucchero 120 gr
  • cacao amaro in polvere 2 Cucchiai
  • cioccolato fondente 200 gr
  • farina 00 120 gr
  • lievito 1 cucchiaino
  • noci 60 gr
  • sale 1 pizzico

Necessario:

  • teglia da forno
  • carta da forno

Preparazione:


Preriscaldare il forno a 180°C.

Tagliare il cioccolato a pezzettoni.

Taglio i gherigli di noci a pezzetti.

In un pentolino faccio sciogliere il burro a bagnomaria. Una volta sciolto aggiungo i pezzi di cioccolato ed il cacao in polvere. Lascio intiepidire.

A parte monto le uova con lo zucchero; una volta montate unisco a filo il cacao fuso.

Unisco al composto la farina (in cui mescolo il lievito) setacciandola.

Unisco le noci.

Rivesto la teglia (o uno stampo a piacere) con la carta da forno, verso il composto nella teglia.

Inforno a forno già caldo 180°C / 40 minuti.

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